NAPOLI, QUI IL NERO DIVENTA ARCOBALENO


                                                              GUARDA IL VIDEO

“Napoli è di mille colori”,  recitava  il popolare cantautore Pino Daniele in una sua canzone. E' vero, al punto che nel capoluogo campano le forme di comportamento dispregiative delle persone diventano colorate, ti fanno ridere a crepapelle. E’ il  caso delle parolacce diventate un linguaggio nell’ esprimere emozioni come la sorpresa, il gusto, il divertimento. Ma anche la paura, la  Esempiorabbia e quant'altro. Esempio: cu 'nu poc' e vasellina l' elefant' ‘o metteva  n'culo a la gallin'! Traduzione: Con un po' di vasellina l'elefante lo metteva nel culo alla gallina" nel senso che chi ha pazienza riesce nel suo scopo! Ma c' é dell’altro: Le parolacce si distinguono in categorie. E si tratta di imprecazioni (es. "merda!"): sono una forma di interiezione, ovvero di dialogo con se stessi, servono a sfogare simbolicamente la propria aggressività contro un oggetto inanimato o contro una situazione; le imprecazioni comprendono anche le profanità (ovvero l'uso dei termini sacri al di fuori dei contesti religiosi) e le bestemmie. Seguono gli insulti (es. "coglione!"): sono le parole usate per attaccare e ferire un'altra persona abbassandone l'autostima. Ma non mancano le maledizioni. All’anima e chit’ e’ muort. E’ l’espressione con cui si augura il male al destinatario facendo riferimento al caro estinto. Resta un neo: Spesso e volentieri questa forma di parolaccia ti porta a ridere anziché a sentirti offeso. Insomma,  Napoli è di mille colori, una città in cui il nero diventa arcobaleno.
Print Friendly and PDF

Commenti